I capelli costituiscono un potente elemento simbolico in tutte le culture: essi rappresentano l’idea di energia e di forza virile istintiva. Bénazéraf (1994) afferma che i capelli sono il simbolo della femminilità e della seduzione nella donna e della virilità nell’uomo. La loro forma filiforme li rende l’archetipo del legame: secondo Carloni (2011), il significato simbolico riguarda direttamente il tema dell’affettività, dei legami e dell’energia che fluisce.

L’alopecia androgenetica (comunemente conosciuta come calvizie) è una perdita dei capelli temporanea o definitiva, che può colpire sia gli uomini che le donne. Se ne possono distinguere diverse forme a seconda delle cause (genetiche, ormonali, alimentari, chimico-farmacologiche e psico-sociali) e delle modalità con cui si manifesta. Spesso i capelli cominciano a diradarsi quando si definiscono e si fissano i ruoli sociali e, di conseguenza, aumenta il carico di responsabilità. Il bisogno di “mettere la testa a posto” o di “tenerla sulle spalle”, i ritmi di lavoro e di vita frenetici e le dimostrazioni di affidabilità, da dare sia in ambito lavorativo che familiare, possono richiedere dosi di energia superiori alle effettive possibilità che si hanno e, di conseguenza, causare elevati livelli di stress. Molti di coloro che soffrono di calvizie, proprio a causa di un ideale troppo elevato, credono poco in se stessi, non riescono ad acquisire sicurezza e fiducia nelle proprie capacità, anche quando ottengono risultati brillanti che dovrebbero rassicurarli del loro valore.

La perdita massiccia di capelli che porta alla formazione sul cuoio capelluto di chiazze glabre più o meno estese rappresenta, invece, la cosiddetta alopecia areata. A determinarla possono essere eventi psicologici traumatici (lutti, abbandoni, licenziamenti, separazioni, trasferimento in nuovi ambienti, perdita di riferimenti importanti, ecc.), resi tali non solo dall’oggettiva drammaticità dell’evento ma anche dal vissuto della persona in relazione all’evento stesso (insicurezza, necessità di protezione, ansia). Tale patologia potrebbe rappresentare il modo in cui la persona sta elaborando la rottura di un legame e comunicando il suo profondo malessere. Personaggi famosi come Meghan Markle e Caroline di Monaco ne soffrono.

Riassumendo, l’alopecia può essere considerata come una reazione psicosomatica alle tensioni nervoseprovocate da stress e traumi psicologici e può causare un forte senso di imbarazzo, vergogna e perdita di autostima. Iniziare un percorso di psicoterapia cognitiva può aiutare ad evitare che gli stati d’ansia e/o i sentimenti di inadeguatezza aggravino il quadro clinico e porta spesso a migliori risultati sul medio-lungo termine.

Bibliografia:

Bénazéraf, C. (1994). Les chagrins de la peau. Paris: Éditions Grasset. 

Carloni, C. (2011). Fondamenti di Psicosomatica. Milano: Enea Edizioni.  

Mehlman, R.D. & Griesemer, R.D. (1968). Alopecia areata in the very young. American Journal of Psychiatry, 125, 605-614.